Alle porte di Roma, un’azienda agricola biodinamica che segue i principi dell’agroecologia, salvaguardando la biodiversità degli ambienti naturali.
Quella di Boccea è la storia di un ritorno alla terra, di una passione che Anna Beatrice Federici ha ereditato dal nonno Elia, imprenditore romano - ma anche agricoltore appassionato - che negli anni Cinquanta acquistò l’appezzamento su cui, oggi, si trova l’azienda agricola.
Habitat diversi per salvaguardare la biodiversità
Un’oasi verde e rigogliosa che - grazie alla vicinanza con la città - è pronta ad accogliere, per una gita fuori porta, tutti coloro che desiderano rafforzare la propria connessione con il mondo agricolo: Boccea si trova infatti alle porte di Roma, a soli 28 chilometri da Piazza San Pietro. Con i suoi 270 ettari, comprende al suo interno diversi habitat: non solo coltivazioni in campo, ma anche boschi e uliveti. E una mandria bovina, introdotta per mettere a pascolo aree altrimenti difficili da coltivare. Da trent’anni a questa parte, quando Anna Beatrice ha avviato l’azienda agricola, oggi la mandria è composta da 250 capi liberi di pascolare tra boschi e ulivi, questi ultimi particolarmente graditi a loro nel periodo della potatura essendo particolarmente ghiotti delle loro foglie. Tra le coltivazioni in campo, oltre ai foraggi utilizzati per l’alimentazione degli animali, vengono coltivati legumi, tra cui lenticchie e ceci, e cereali, grano tenero ma anche grano duro, in un piano di rotazione delle colture.
Un approccio agroecologico
Qui tutto è coltivato con il metodo biodinamico, seguendo i principi dell'agroecologia: ciò significa fare agricoltura all'interno di un sistema ecologico, in sintonia con i cicli della natura, rispettando la biodiversità, ripristinando la fertilità dei suoli e considerando l'azienda agricola come un vero e proprio organismo vivente.