Per la sua coltivazione, esige il pieno sole: in zone troppo ombreggiate fa fatica a maturare e sviluppa troppa solanina, sostanza che potrebbe creare problemi nelle persone a questa sensibili. Si adatta a diversi tipi di suolo, da quelli sabbiosi a quelli argillosi, ma teme i ristagni idrici e per questo il suolo deve essere ben drenato; può essere coltivato sia in vaso che sul terrazzo.
Se optiamo per l’acquisto di piantine biologiche o biodinamiche pronte per il trapianto, questo va effettuato quando le temperature notturne sono superiori ai 15 °C. Possiamo però anche seminare il pomodoro in un piccolo vaso, tra aprile e maggio, possibilmente con luna crescente, usando il 50% di torba e il 50% di sabbia silicea. Copriamo la semente con mezzo centimetro di terriccio e manteniamola umida per una decina di giorni in un po- sto ventilato, caldo e luminoso (25 °C- 30 °C). La prima innaffiatura andrà eseguita con il preparato biodinamico 500 cornoletame, che aiuterà la radicazione e la germi- nazione. Quando le piantine avranno un’altezza di circa 7/8 centimetri potranno essere trapiantate in terra o in un vaso più grande, previa concimazione con humus di lombrico. Il pomodoro non desidera essere irrigato eccessivamente, è sufficiente 1-2 volte alla settimana, semmai una buona pacciamatura con paglia lo farà crescere con vigore e salute. È una pianta che nella maggior parte dei casi necessita di tutori di sostegno, come le canne di bambù, fatta eccezione per le varietà da conserva, che vanno lasciate crescere liberamente. Per avere produzioni omogenee il pomodoro necessita di un’operazione che sia chiama “sfeminellatura” ovvero vanno tolti i germogli che nascono all’ascella delle foglie lungo il fusto. Questi germogli si sviluppano quando la nostra pianta è alta già circa 30 centimentri e vanno tolti quando hanno raggiunto la lunghezza di 7 centimetri circa. Questo consente un maggiore sviluppo della pianta ed una maturazione precoce dei primi frutti. Il pomodoro necessita di alcune cure indispensabili per mantenere le piante sane e produttive anche fino a settembre-ottobre. Una volta al mese, subito dopo il trapianto, possiamo irrigarlo mettendo nell’acqua di irrigazione dell’olio di neem che consentirà alla pianta di difendersi dagli insetti indesiderati. Per quanto riguarda invece le patologie come la peronospora ed il mal bianco, funghi microscopici che danneggiano foglie e frutti, possiamo utilizzare in modo preventivo ogni 10 giorni yogurt biologico intero (200 ml in 10 l d’acqua non clorata) o i Microrganismi effettivi – 200 ml in 10 l d’acqua non clorata – irrorati sulla foglia, sul fusto e al suolo. Per aumentarne il valore nutrizionale, il sapore e profumo possiamo usare il preparato biodinamico 501 cornosilice, da nebulizzare sopra la pianta una volta ogni 20 giorni dal momento del trapianto, al mattino presto, previa sua attivazione in acqua tiepida (dinamizzazione).
Il pomodoro ha una maturazione a scalare, ma consigliamo di raccoglierlo quando ha raggiunto la piena maturazione. Coltivare il pomodoro in questo modo ci consentirà di avere frutti sani e genuini a casa nostra.