Frutta e verdura di stagione

Caco mela

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Originario della Asia Orientale, chiamato anche “Mela d’Oriente” o “Loto del Giappone”: stiamo parlando del caco, un frutto dal cuore cremoso e gusto avvolgente.

Il caco (detto anche kaki o cachi  ma anche loti) è un frutto che viene associato al divino in molte culture. La pianta di cachi si distingue per foglie grandi di colore verde scuro, ovali e lucenti e poco appuntite; il frutto, dall’inconfondibile colore arancione, ha una polpa dolce, cremosissima e una buccia quasi impalpabile oppure più soda a seconda della varietà. Appartiene alla famiglia delle Ebanacee e il suo nome botanico è Diosryros kaki. In virtù delle sue caratteristiche e proprietà, il cachi è ricordato come albero della pace: sembra infatti che solamente alcuni alberi di questo frutto siano sopravvissuti all’esplosione atomica di Nagasaki del 1945.

Origine

Il suo nome ha un’origine complessa: “kaki” è infatti l’equivalente del suono con il quale, in giapponese, si designa sia l’albero sia il frutto. Originario dell’Asia orientale, la sua coltivazione, che risale a circa duemila anni fa, si è diffusa gradualmente dalla Cina alla Corea e al Giappone, per sbarcare nel Vecchio Continente e in America nella seconda metà dell’Ottocento. In Italia sembra che venisse inizialmente apprezzato e coltivato per finalità ornamentali, soprattutto in zone caratterizzate da clima caldo e temperato, che generalmente il cachi predilige.

Stagionalità

Le piante generalmente cominciano a produrre i fiori dopo il quarto anno di vita. Gli alberi allevati per il frutto presentano unicamente fiori femminili che sbocciano a maggio; la fioritura tardiva mette quindi al riparo la pianta dalle gelate che possono verificarsi a marzo e ad aprile. Cadute le foglie nel primo periodo autunnale, gli alberi restano nudi e carichi di frutti. Raccolti nei mesi di ottobre e novembre, i cachi vengono poi riposti in cassette a maturare, accanto alle mele: l’etilene rilasciato naturalmente da queste ultime favorisce e accelera il processo di maturazione. Se il cachi è di un colore arancione intenso e la sua polpa tenera, il frutto è sovramaturo (o ammezzito), e quindi pronto per essere gustato. Il cachi è una pianta piuttosto longeva: generalmente vive, infatti, tra i trenta e i quarant’anni.

Varietà

Una delle varietà più note è il Caco Vaniglia, che produce tantissimi frutti dalle dimensioni medie e leggermente appiattite di color giallo tendente all’arancio. La sua polpa è molto dolce e può essere utilizzata in cucina per preparare una soffice mousse. C’è poi il caco mela: i suoi frutti hanno una polpa molto croccante. Si può mangiare al naturale oppure, quando ancora è acerbo e asprino, si può mettere sott’olio dopo averlo prima tagliato a fette e fatto bollire in una soluzione di aceto e vino bianco in parti uguali. Il Caco Cioccolatino ha i frutti leggermente appuntiti verso l’apice e di color arancio e la buccia molto sottile; al palato sono dolci con un tocco vanigliato. Ottimi al naturale, sono indicati per la preparazione di marmellate. 

Consigli

Il cachi può essere consumato così com’è oppure sotto forma di confetture, come farcitura per deliziose crostate e come base per torte, budini, semifreddi e bavaresi. Frullato oppure ridotto in purea, si trasforma in dolcissime mousse e squisite creme per ricche colazioni e merende. Si consiglia di non conservarlo per più di tre-cinque giorni fuori dal frigorifero. Se al momento dell’acquisto il cachi è ancora giallo e piuttosto duro, fatelo maturare mettendolo vicino a delle mele e conservatelo poi in un luogo caldo, asciutto e possibilmente buio.