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Comprendere l’acqua per proteggere la vita

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L’equilibrio idrico della terra è fuori controllo. Lo si vede dal clima estremo, che talvolta porta alla siccità e altre volte alle inondazioni. L’acqua, di per sé, non è mai la causa, ma è piuttosto l’espressione di condizioni generali in cui l’essere umano gioca un ruolo fondamentale.

L’acqua è un elemento che si adatta: così come la sua forma dipende dal recipiente in cui è contenuta, scorre, diviene cascata, essa si contamina se vengono versati al suo interno veleni e sostanze inquinanti. L’acqua non è la causa, lo è invece l’azione dell’uomo.

Le inondazioni sono provocate da grandi quantità di acqua che si creano in un breve periodo di tempo e non hanno alcun punto in cui defluire. Ma se i campi fossero ricoperti di vegetazione tutto l’anno e venissero piantati alberi, si potrebbe contribuire a combattere le cause dello squilibrio nel bilancio idrico. Se i terreni, infatti, venissero mantenuti vivi e ricchi di humus, aumenterebbe la loro capacità di assorbimento. I fiumi nel letto naturale, a differenza dei canali, possono gestire diverse quantità di acqua.

Facendo scelte alimentari consapevoli, i consumatori possono dare un contributo positivo; scegliendo cibo coltivato in modo biologico o biodinamico sarà possibile creare un ambiente in cui le acque sotterranee non siano contaminate da troppi nitrati o pesticidi. Un terreno ricco di humus, inoltre, e che è vegetato durante tutto l’anno, è in grado di assorbire e immagazzinare acqua. Migliorare la situazione idrica riguarda tutti noi, nessuno escluso; basti pensare che oltre 2,4 miliardi di persone convivono con scarsità d’acqua o acqua contaminata. A livello globale, anche le risorse di acqua dolce pro capite sono diminuite del 20% negli ultimi decenni.

di Jasmin Peschke

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