Spazio bimbi || Rubrica a cura della Federazione delle Scuole Steiner-Waldorf in Italia

I disegni spontanei dei bambini

di Draupadi Piccini

Concentrazione e immedesimazione assolute si leggono sul viso dei bambini mentre spontaneamente lasciano segni sul foglio, quando sono lasciati fare, non influenzati dagli adulti. Sovente iniziano a disegnare già prima dei due anni. Afferrano il pastello e la matita con grande vitalità o per imitare qualcuno.

I primi disegni vengono da molti chiamati “scarabocchi”, al pari di macchie fatte scrivendo, disegni malfatti, una definizione tanto spregiativa quanto affettiva. Chi non ha guardato con ammirazione i disegni del proprio bambino, ha perso una grande opportunità. Apparentemente per il piacere di cogliere e apprezzare la sua acquisizione di nuove competenze, ma soprattutto perché, in realtà, disegnando, tutti i bambini rendono visibili veri e propri processi evolutivi, corrispondenti al loro stadio di sviluppo. Non sempre esprimono tutti i passaggi che attraversano, ma vi si ritrovano sempre gli elementi essenziali. Da principio non descrivono ciò che vedono, i loro segni non si riferiscono a oggetti del mondo. Raccontano di quei ritmi che stanno attraversando e che scorrono dentro di loro, essendo creature completamente immerse nel movimento. Vediamo percorsi arzigogolati, curve più o meno ampie, linee rette, angoli, punti, formazioni complesse. Questi segni sono messaggi che i bambini mandano a se stessi, raccontano della loro capacità di comprendersi. Subito dopo che hanno finito di disegnare, la loro attenzione di sposta, in un attimo, su altro. Hanno esaurito il racconto delle proprie funzionalità motorie e di tutti quegli impulsi vitali e formativi su cui si poggiano per fare proprio il corpo.

Durante i primi sette anni di vita, in qualsiasi momento il bambino impugni per la prima volta uno strumento per disegnare, notiamo che inizia sempre dallo stadio degli “scarabocchi” dei due anni.

Ora addentriamoci nelle diverse tappe che ogni bambino attraversa nel corso di questi primi sette anni. La prima fase dura generalmente fino al terzo anno, la seconda fino al quinto e la terza si conclude verso il settimo anno. Nella prima, egli si dedica, abbandonandosi, al processo creativo compenetrato di movimento. Non ha alcuna necessità di dare un contenuto al suo disegno commentandolo con gli adulti. Dopo il terzo anno, nella seconda fase, il bambino incomincia a farsi condurre da quello che si forma sul foglio e vi si collega con la fantasia. Riesce a dare una direzione, possiamo rilevare maggiore ordine, si crea una superficie, sempre con un ritmo, più o meno controllato, e man mano si apre una relazione con lo spazio. Dopo il quinto anno, il bambino solitamente si propone un tema e con il suo grado di coscienza mette in atto una chiara interpretazione, compaiono forme e rappresentazioni. Da notare che i bambini riprendono sempre i codici precedenti e li articolano di volta in volta.

Il disegnare spontaneo dei bambini nei primi sette anni testimonia che l’essere umano è un sistema di individualizzazione. Ricordiamo sempre, come educatori e genitori, che quello che poniamo come seme nel primo settennio, germoglierà nel terzo settennio.

Capire tutto questo è fondamentale per aiutare i bambini creando il giusto sostegno rivolto a quei processi che avvengono dentro di loro, facendo la cosa giusta al momento giusto, in modo che facciano, nel contempo, quanto più possibile da soli.

Fonte dell’articolo: Arte Medica, n. 57, 2020.

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Draupadi Piccini (1975, Milano)

Arteterapeuta a indirizzo antroposofico (Corso di Specializzazione presso Cinabro Europeo di Milano). Conduce terapie individuali, seminari e corsi di gruppo su molteplici tematiche, con una valenza sia sociale sia terapeutica, attraverso l’uso di svariate tecniche artistiche.

Specializzata nello sviluppo delle “competenze trasversali”, che riguardano la capacità di comunicare, ascoltare, dialogare, gestire il proprio ruolo e i conflitti, svolge corsi per bambini, ragazzi, educatori e docenti, e incontri di sostegno alla genitorialità in scuole di ogni ordine e grado.

Tiene laboratori di teatro di figura, conferenze e corsi sulle fiabe.

Autrice del libro Le streghe non muoiono mai, Natura e Cultura Editore.

www.padiarteforma.com

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