Il Barbagianni (Tyto alba) è un rapace notturno che si nutre prevalentemente di roditori che caccia dal tramonto all’alba: all’apice della piramide alimentare è fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi. Mangia le sue prede intere e le parti non digerite vengono poi espulse sotto forma di bolo, chiamato borra, la cui analisi ci permette di studiare la sua dieta. Vive in aree aperte di pianura, caratterizzate da ambienti agricoli e la semplificazione ambientale ha portato un drammatico calo della specie soprattutto nella pianura padana, ma il suo declino in tutta l’Europa è evidente già da decenni.
Una rete di volontari
Nel 2021 è stato avviato il progetto Monitoraggio e Conservazione Barbagianni Italia (MCBI), l’unica iniziativa su scala nazionale dedicata alla conservazione del Barbagianni (Tyto alba). Ideato da Gabriele Stanisci e promosso dall’ente nazionale “L’Università della Natura – Investigatori Naturalistici” (U.N.I.N.), il progetto, che ha come Responsabile scientifico la dott.ssa naturalista Marina Guglielmi, si propone come obiettivo principale la creazione di una rete di attori coinvolti nella sensibilizzazione del pubblico e nella pianificazione di misure di gestione per la conservazione del barbagianni, con l’intento di preservare la biodiversità del territorio italiano e promuovere l’utilizzo di pratiche agricole sostenibili. I risultati conseguiti nel primo biennio di attività (2022-2023) sono frutto del lavoro di oltre centoventi operatori volontari: le attività di monitoraggio sono state condotte tramite metodologie integrate, quali il censimento visivo, l’analisi delle borre, l’esame del materiale audio-visivo e l’installazione di cassette-nido. Sono state posizionate 114 cassette-nido in 9 regioni italiane, con una media di occupazione pari al 50% e la conferma della riproduzione di 4 coppie. Complessivamente, sono state raccolte circa 1.500 borre, delle quali 100 sono state sezionate e circa 1.400 sono ancora in fase di analisi. Sono stati inoltre analizzati 15.075 video registrati dai dispositivi installati nelle cassette-nido, che hanno permesso di realizzare la prima fonoteca italiana dedicata al barbagianni, contenente 42 diversi suoni. Il progetto MCBI promuove anche attività di educazione ambientale e incentiva la partecipazione dei cittadini attraverso il coinvolgimento nella citizen science, per la raccolta di dati su scala nazionale. Nel 2023 è stata attivata una nuova iniziativa volta a raccogliere segnalazioni di esemplari morti, con l’obiettivo di identificare le principali minacce per la specie e arricchire il database sulla mortalità del barbagianni in Italia.
Attraverso questo progetto si cerca di sensibilizzare il mondo agricolo sull’importanza della biodiversità in ambiente agrario, mettendo in luce i benefici indiretti di siepi e zone rinaturalizzate, all'apparenza improduttive, che rappresentano dei “servizi ecosistemici” in grado di portare equilibrio e benessere non solo alle specie animali che lo popolano ma anche all’uomo, creando paesaggio e vitalità. Per portarlo avanti con successo è importante creare una rete che coinvolga il più possibile le aziende agricole.
Chiunque può collaborare al progetto come volontario.
Per info contattare: universitadellanatura@yahoo.com
oppure ricercabarbagianni.italia@gmail.com
di Fabio Dartora, Marina Guglielmi, Gabriele Stanisci. Foto di ENRICO TONETTO.