“Il cibo non va mai buttato. La lotta allo spreco deve trasformarsi in un valore culturale e commerciale trasversale per tutti gli attori coinvolti”.
Fabio Brescacin, Presidente di EcorNaturaSì
Tra le questioni più urgenti dell’Agenda ONU 2030 vi è certamente lo spreco alimentare, un problema globale, con implicazioni sul piano ambientale, sociale, economico. Un problema anche individuale, perché riguarda tutti noi che – attraverso le nostre consapevoli scelte di ogni giorno – possiamo contribuire a un’inversione di rotta. Sprecare cibo dà vita a un vero e proprio “effetto domino”, poiché significa anche sprecare tutte quelle risorse (acqua, energia, terra... ) che sono state impiegate per produrlo, lavorarlo e portarlo fino alla nostra tavola. Gli scarti alimentari, inoltre, che si accumulano nelle discariche, producono gas, incrementando l’effetto serra che affligge il nostro pianeta, con importanti ripercussioni sui cambiamenti climatici in atto. NaturaSì ha scelto di fare la sua parte per contrastare questo fenomeno, attraverso attività che, partendo dal campo, attraversano ogni fase della filiera: dalla produzione alla distribuzione, fino al consumatore finale.
Partendo dalle nostre sedi, abbiamo istituito una rivendita interna riservata ai collaboratori, che permette loro di acquistare – a prezzi ridotti – prodotti non più commercializzabili, prossimi alla scadenza oppure danneggiati nell’involucro. Questi prodotti vengono utilizzati anche all’interno delle mense aziendali delle nostre sedi, e donati ad associazioni ed enti accreditati, a sostegno delle loro iniziative sociali. Vanno sempre in questa direzione – a livello di magazzino – gli investimenti effettuati in automazione e software che affiancano le persone nei processi di gestione delle scorte e della distribuzione. Azioni concrete e approcci che però, da soli, non bastano. La risposta al problema dello spreco alimentare sta nell’unione di più forze e deve essere, pertanto, combinata a soluzioni gestionali che coinvolgano anche tutti gli attori che fanno parte del nostro ecosistema, a partire dal campo.
Attraverso il progetto Così per Natura, NaturaSì valorizza le natura nelle sue diverse forme, contribuendo alla riduzione degli sprechi a partire dal campo. Come? Contrastando le regole imposte dal mercato che, in materia di frutta e verdura, detta regole e impone rigidi standard sia in merito alle dimensioni che all’estetica dell’ortofrutta destinata alla vendita. E finisce così con l’influenzare le nostre scelte d’acquisto, orientate verso prodotti sempre più perfetti, a scapito di quelli più “bruttini”, magari leggermente difformi o con qualche macchietta sulla buccia, talvolta semplicemente troppo piccoli o troppo grandi, ma buoni come tutti gli altri. Una tendenza non priva di conseguenze poiché, per garantire un prodotto che risponda agli standard richiesti, gli agricoltori si trovano costretti a scartare fino al 20% del potenziale raccolto, destinandolo all’industria o al consumo animale. E in alcuni casi il prodotto verrà addirittura lasciato in campo. Il progetto Così per Natura esalta la diversità stessa insita nella Natura, permettendo – a chi è disposto ad andare oltre all’imperfezione della buccia – di acquistare frutta e verdura a un prezzo vantaggioso, valorizzare il lavoro degli agricoltori e a tutti noi di risparmiare cibo ed emissioni impattanti per l’ambiente. Un esempio di sistema virtuoso.
Nei negozi, tra le iniziative adottate da NaturaSì per contrastare lo spreco alimentare, anche la partnership con Too Good To Go, molto più di una semplice app: un vero e proprio movimento antispreco ormai diffuso in tutto il mondo. Una collaborazione iniziata con la vendita delle Magic Box, che contengono prodotti vicini alla scadenza, ma ancora troppo buoni per essere buttati, e poi l’adozione della cosiddetta “etichetta consapevole”. Un’accurata lettura dell’etichetta rappresenta infatti un aiuto concreto per combattere lo spreco alimentare, a cui tutti noi possiamo contribuire. Attraverso l’inserimento dell’indicazione “Spesso Buono Oltre: osserva, annusa e assaggia” sull’etichetta di alcuni prodotti a marchio, come cereali in chicco e cereali per la prima colazione, NaturaSì invita i suoi clienti a una lettura più attenta dell’etichetta, distinguendo in particolare tra data di scadenza e termine minimo di conservazione (TMC): quest’ultimo, infatti, si trova su prodotti non facilmente deperibili che riportano la formula “da consumarsi preferibilmente entro il”; un invito, insomma, a osservare, annusare e assaggiare gli alimenti prima di gettarli.
Tutti noi abbiamo l’opportunità di combattere lo spreco, nelle nostre case e nelle nostre cucine, seguendo alcuni piccoli accorgimenti. Eccone alcuni:
Facciamo la spesa con consapevolezza: un menù planning settimanale – con relativa lista della spesa – ci permetterà di acquistare solo quel che serve (e di bilanciare gli ingredienti in maniera più equilibrata).
Riutilizziamo gli avanzi in cucina: frittate di pasta, timballi di riso, ratatouille di verdure, polpette e torte di pane sono le ricette perfette per dare nuova vita agli avanzi.
Informiamoci sull’utilizzo in cucina anche di quelle parti degli ortaggi considerate meno “nobili”: le foglie delle carote, i baccelli dei piselli, le foglie esterne dei carciofi… Noi ve lo raccontiamo in ogni numero nella rubrica di pag. 44.
Recuperiamo le bucce di frutta e verdura – e altri rifiuti alimentari organici – per il nostro compost domestico, da utilizzare per le nostre piccole coltivazioni, anche sul terrazzo.
Se possibile, preferiamo i prodotti sfusi che, oltre a permetterci di acquistare solo quel che ci serve, contribuiscono anche a ridurre l’immissione di pack nell’ambiente.