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Le nostre azioni sono il nostro futuro

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Ripensare la coltivazione del cibo, preservando la vitalità della Terra, significa anche contribuire a una più equa distribuzione alimentare.

Poche settimane fa, il 16 ottobre, si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ricorrenza ideata dalla FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Ogni anno in questo giorno l’attenzione mondiale si focalizza sulla situazione nutrizionale del nostro Pianeta. La malnutrizione è un grosso problema: da un lato, più di 800 milioni di persone soffrono di fame e denutrizione, perché non hanno libero accesso al cibo. Dall’altro, si mangia troppo con conseguenze quali sovrappeso e obesità, che determinano malattie cardiovascolari, diabete e altre patologie. Quest’anno il motto della Giornata Mondiale dell’Alimentazione è stato: le nostre azioni sono il nostro futuro. Alle persone si raccomanda una dieta sana, sostenibile ed equamente distribuita, ma come possiamo garantirla? È necessario un ripensamento.

Dall’agricoltura, l’ispirazione per il cambiamento

In occasione della conferenza sul clima al Goetheanum in Svizzera, descritta nell’ultimo magazine di settembre- ottobre, Charles Eisenstein, un pioniere ecologico degli Stati Uniti, ha parlato dell’inizio della civiltà, quando le persone si sono insediate in maniera stabile e hanno iniziato a coltivare il loro cibo. L’agricoltura ha determinato importanti progressi nello sviluppo della civiltà: ecco perché, ancora oggi, l’agricoltura deve diventare d’ispirazione per un cambiamento urgente e necessario. Non importa quanto piccolo: ogni inizio che riguarda il modo in cui viene coltivato il nostro cibo – come vengono mantenute la fertilità e la diversità del suolo, come vengono trattati gli animali – ha un effetto positivo.

Terra e Vita

Siamo tutti d’accordo sul fatto che siamo vivi, proprio come lo sono animali e piante; per molti, inoltre, è chiaro che anche la terra è un essere vivente. La nostra salute può svilupparsi solo in condizioni sane e il cibo sano può prosperare solo su un terreno sano. Se vogliamo preservare e sviluppare la Vita, non dobbiamo trattare la Terra come fosse materia inanimata: questo determina conseguenze sulla Vita stessa. Ciò avviene, per esempio, quando la plastica viene gettata con noncuranza negli oceani, quando si pratica una monocoltura intensiva o gli alimenti vengono lavorati con una pesante aggiunta di additivi. Tutto questo non giova alla Vita: Vita significa essere in connessione con gli altri esseri viventi.

Il ruolo della biodinamica

L’unico modo per comprendere la Vita della Terra è relazionarsi con essa e dirsi: “Ti vedo: terra, pianta, animale e ti vedo, amico”. Questo è il prerequisito per comprendere la vita sulla terra e consentire uno sviluppo sostenibile. L’agricoltore ha il privilegio di veder crescere la pianta in ogni sua fase, dalla semina alla raccolta e, in linea con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, è scegliendo come prenderci cura degli altri e della terra che diamo forma al futuro.

di Jasmin Peschke