Il problema dello spreco alimentare è enorme, infatti un terzo del cibo prodotto nel mondo per il consumo umano, viene gettato. Questo equivale a 1.3 miliardi di tonnellate di cibo che ogni anno finiscono nel cestino.
Le conseguenze dello spreco alimentare non sono solo etiche, ma anche economiche e ambientali: 820 milioni di persone soffrono la fame ogni giorno, eppure ogni anno il valore dello spreco alimentare raggiunge 1.2 trilioni di dollari. Lo spreco ha però un forte impatto anche sull’ambiente, sprecare cibo significa sprecare le risorse naturali attraverso cui è stato prodotto, riversando enormi quantità di CO2e nell’atmosfera. Il sistema alimentare, dal campo alla tavola, è infatti responsabile del 37% delle emissioni di gas serra. Se lo spreco alimentare fosse considerato come un paese sarebbe responsabile del 8-10% delle emissioni a livello globale, al terzo posto dopo Stati Uniti e Cina e occuperebbe un’area pari alla superficie di quest’ultima.
Ma dove avvengono gli sprechi? Lo spreco è un problema globale e avviene a ogni fase della filiera alimentare, dalla produzione al consumo. A livello Europeo corrisponde a 88 milioni di tonnellate di cibo gettate ogni anno, di cui il 53% a livello domestico.
Combattere lo spreco alimentare rappresenta un passo importante nel passaggio a modelli di consumo più sostenibili. Ridurre del 50% lo spreco alimentare pro-capite rientra infatti tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili proposti dalle Nazioni Unite per contrastare i cambiamenti climatici. Limitare gli sprechi significa evitare perdite economiche; promuovere un consumo più consapevole, riducendo le disuguaglianze; e contrastare l’eccessivo utilizzo di risorse naturali scarse come acqua e suolo, alleviando la pressione sull’ambiente.
Per questo motivo, NaturaSì, in occasione della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare del 5 febbraio, aderisce al Patto contro lo Spreco Alimentare promosso da Too Good To Go, l’app numero 1 contro lo spreco alimentare. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare e informare i consumatori, ma anche portare avanti una serie di azioni concrete che permettano di avere un impatto reale sul problema sprechi alimentari. Come lo facciamo? Aderendo ad alcune delle azioni proposte da Too Good To Go:
Una campagna che Too Good To Go ha già promosso in altri Paesi come Germania, Danimarca e Francia per apportare un’aggiunta sulle etichette dei prodotti con TMC – Termine Minimo di Conservazione – che specifichi al consumatore il significato del “da consumarsi preferibilmente entro”, ancora poco conosciuto e mal interpretato dai consumatori, e causa del 10% degli sprechi alimentari domestici nell’Unione Europea.
Iniziativa rivolta alle aziende per comunicare il proprio impegno nella lotta allo spreco alimentare e sensibilizzare sul tema i propri dipendenti.
Per informare e sensibilizzare il consumatore finale sul tema dello spreco alimentare.
Una serie d'iniziative integrate per minimizzare gli sprechi alimentari all’interno dei punti vendita.
Una serie d'iniziative integrate per minimizzare gli sprechi alimentari in azienda, con particolare riferimento ai prodotti in giacenza in magazzino, che non hanno possibilità di essere distribuiti attraverso i canali canonici della filiera alimentare. Un modello integrato, che prevede anche il coinvolgimento del terzo settore, per destinare parte dei prodotti anche a chi si trova in situazioni di difficoltà e allo stesso tempo massimizzare ancora di più l’impatto contro lo spreco alimentare.
Unisciti anche tu alla lotta contro gli sprechi! #facciamounpatto