Entusiasmo, creatività ma anche impegno e fiducia nel cambiamento: è il ritratto dei ragazzi e delle ragazze cui è stata affidata la realizzazione delle copertine per i nuovi quaderni NaturaSì. Nascono così le piccole opere d’arte che trovate sulle copertine, realizzate ispirandosi ai valori di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e di un’alimentazione che costituisce l’espressione di un impegno concreto nei confronti di temi quali la tutela dell’ambiente, la sostenibilità, la lotta al cambiamento climatico. Protagonisti gli allievi e le allieve della sezione Grafica del Liceo Artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto, che hanno raccolto la sfida con entusiasmo ma anche con la serietà richiesta dai temi sui quali NaturaSì li ha invitati a esprimersi, interpretati liberamente, in base al loro estro e alla loro ispirazione. “I ragazzi si sono dimostrati particolarmente sensibili a questi argomenti”, ha raccontato la professoressa Bortolotti, che li ha accompagnati in questo progetto. “Sono una generazione digitale, che si immagina votata esclusivamente a strumenti digitali, ma questo progetto ci ha dato modo di capire quanto siano invece più ricettivi di quanto si creda a problematiche di questo tipo, relative all’ambiente o all’alimentazione consapevole. Hanno fatto ricerche ponendosi un sacco di domande rispetto a quello che mangiano quotidianamente e a quello che potrebbero mangiare se tutta l’economia alimentare fosse concepita in maniera differente”. Si è trattato infatti, continua la professoressa, di un progetto completo che, partendo da un percorso didattico legato alla grafica, attraverso la realizzazione di un’illustrazione da inserire nella copertina di un quadernone, affronta anche un tema legato all’educazione civica e al rispetto di ciò che ci circonda, alla realtà dell’ambiente e di tutti i problemi legati al contesto in cui viviamo”.
Lo spreco alimentare è stato, per esempio, fonte di ispirazione per Matteo, autore di una delle opere selezionate, intitolata La natura è imperfetta per natura: “La mia illustrazione è un modo per dire che i prodotti agricoli non sono come spesso li vediamo nei supermercati: siamo abituati a carote tutte uguali, nella forma e nel colore, mentre in natura si presentano molto diverse. Dopo aver schizzato le carote sul mio blocco, ho trasferito questi tratti su un cartoncino che ho ritagliato, ricavando dei timbri: questa tecnica mi ha permesso di accrescere il senso di omologazione e serialità nella parte superiore.
Nella parte inferiore osserviamo invece carote di diverse forme, dimensioni e colori, ottenuti miscelando varie tonalità di arancione, giallo e rosso”. “Dal punto di vista artistico”, spiega infatti la prof.ssa Bortolotti, “il progetto è stato all’insegna della creatività e della sperimentazione: partendo dai disegni a mano libera, hanno continuato la realizzazione delle illustrazioni utilizzando materiali di diversa origine, mettendosi alla prova con tecniche e colori diversi fino a dare vita ai lavori che vediamo ora”. “La mia illustrazione, per esempio”, spiega Martina, “è formata da un disegno a mano libera in bianco e nero, sul quale ho sovrapposto un disegno a colori”. Raffigurando un’ape, ha raccontato la biodiversità e la necessità di preservarla: grazie a lei, infatti, piccola custode del futuro, La Natura si colora, titolo che Martina ha dato al suo progetto. Anche in questo caso, la tecnica utilizzata riflette i valori che ha voluto esprimere: “ La natura non è in bianco e nero, ma colorata e l’ape ha a che vedere con tutta la natura: i fiori e la maggior parte della frutta che mangiamo vengono impollinati grazie alle api. Spesso pensiamo ai nostri bisogni ma non alle conseguenze dei nostri comportamenti. Il fatto che alcune risorse possano esaurirsi, per esempio, è molto grave: come faranno le generazioni di domani?” Una preoccupazione condivisa anche da Sara: “Il futuro, da come ce lo prospettano adesso, non è rose e fiori. Tutti sono preoccupati per la situazione in generale: riscaldamento globale e quant’altro. Io spero che le persone si rendano conto del problema e che si debba almeno iniziare a risolverlo: non si accorgono che ricadrà tutto sulle generazioni future, la mia e addirittura quella dei miei figli?”. E, a proposito del suo lavoro intitolato La natura è un’opera d’arte, spiega: “Ho cercato di collegare il mio progetto con il mondo dell’arte, ispirandomi all’Arcimboldo. Sono partita da lì, osservando i suoi quadri, per realizzare una composizione di frutta e verdura che aveva come soggetti gli animali della fattoria biodinamica: non solo mucche e pecore, ma anche libellule, api e farfalle. Ho poi disegnato una cornice per ogni illustrazione, esponendole su una parete, proprio come si farebbe con delle opere d’arte… di natura!”
Il tema dell’alimentazione cosciente riecheggia anche nell’illustrazione di Lucrezia che ha scelto di mettersi completamente a servizio dell’arte perché Noi siamo la natura: “Volevo che il messaggio fosse chiaro, semplice ma efficace. Ho realizzato quindi un disegno di puro contorno del mio profilo, per poi riempirlo con disegni di frutta e verdura dipinti ad acquerello, seguendo una scala cromatica che dal rosso arriva fino al viola e rimarcando – dove possibile – alcune parti del volto mettendo per esempio una fragola rossa, a creare le labbra, banana e ananas per ricreare l’effetto del mento e della mascella. Ho deciso di trattare il tema dell’alimentazione cosciente perché siamo quello che portiamo sulla nostra tavola ogni giorno.”
Se sono stati questi i quattro i lavori selezionati per le copertine dei quadernoni, tutte le opere – nessuna esclusa – si sono distinte per la fantasia, l’ingegno e la brillante interpretazione di temi centrali per la nostra contemporaneità, tanto che NaturaSì ha scelto di renderle protagoniste anche di altri progetti. Un modo per far parlare le nuove generazioni attraverso il linguaggio universale dell’arte, fondamentale per comprendere le contraddizioni del presente e ridisegnare gli scenari futuri. “Senza l’arte e la creatività non andremmo da nessuna parte, non avremmo la capacità di guardare oltre”, afferma la professoressa. “Sono fonte di bellezza e sono indispensabili per migliorare il mondo: ci aiutano a guardare le cose da altri punti di vista, che è fondamentale per poter cambiare le cose”.