notizie

La varietà di erbe di un prato stabile ospita una grande ricchezza

Prato-stabile

Una distesa d’erba calpestabile che vediamo tutti i giorni, o quasi: è veramente solo un prato?

I prati offrono un paesaggio piacevole, che ha la capacità di attivare i sensi: quando osserviamo un prato stabile in fiore, la nostra mente ci riporta a una sensazione di piacere, leggerezza e gioia. Come in un concerto armonico, i suoni ci mettono in contatto con la natura: dal frinio degli ortotteri, come il grillo e le cavallette, al ronzio di api, bombi e ditteri.

Ognuno fa la sua parte e sono spesso accompagnati, nel periodo primaverile, dal canto di un cuculo, di una capinera o di un’upupa. Leguminose, graminacee, plantaginacee, asteracee e altre famiglie depositano la loro sostanza organica nel terreno, arricchendolo: ogni specie, infatti, dona al suolo proprietà diverse. Ogni famiglia di erbe produce fiori per ogni famiglia di insetti, che saranno quindi presenti in ampia varietà. Gli insetti prima impollineranno i fiori e poi, per il ciclo biologico, torneranno alla terra donando anch’essi sostanza organica. I fiori porteranno con sé un’incredibile varietà di semi, utili al nutrimento di altri insetti, uccelli e piccoli mammiferi, e alla germinazione nel terreno, rinnovando continuamente la magia del prato stabile.

Il prato stabile, infatti, non offre solo l’attivazione dei nostri sensi: come ci insegna Francesco Da Broi, autore del libro “Il prato è servito”, è anche una risorsa alimentare, preziosa tanto per la vita umana quanto per quella animale. Molti insetti, come ad esempio i bruchi delle farfalle, dipendono strettamente dalla diversificazione delle erbe spontanee di un prato stabile e dalla loro varietà di foglie che rappresentano una vera risorsa alimentare non solo per mammiferi erbivori, come lepre e capriolo, ma soprattutto per gli insetti, veri protagonisti del prato. Che i fiori attirino gli insetti è evidente, meno evidente è che molte erbe siano commestibili per l’uomo. Oltre al conosciuto tarassaco, possiamo trovare prezzemolo, salvia, dente di leone, silene alba (rece de gevero) o silene vulgaris (s/ciopétin), pratoline, erba cipollina, erigero, piantaggine, trifoglio, artemisia, lamio purpureo, gallio, centocchio, acetosa, romice, timo.

Questa è solo una parte di ciò che possiamo trovare in un prato “nostrano” – e non in quelli più aridi oppure di montagna e di barena – e solo guardando in basso: alzare lo sguardo vorrebbe dire trovare robinie, gelsi, castagni e molto altro. Siamo in primavera, ma erbe e fiori ci accompagneranno tutto l’anno, dalla pianura alla montagna, dai prati e agli orti, dall’acqua alla roccia. Conosciamo meglio la ricchezza del terreno dove appoggiamo i nostri piedi e l’ambiente in cui viviamo. Impariamo a trasmettere questa conoscenza e questo rispetto ai nostri figli.

Articolo di Fabio Dartora e Francesco De Broi

Scopri di più