Diffuso sin dall’antichità in tutto il bacino del Mediterraneo, il cappero è un arbusto perenne e i suoi non sono frutti, bensì boccioli ancora chiusi. Pianta poco esigente ed estremamente adattabile, predilige i terreni calcarei, crescendo nelle fessure di muri e di rocce.
Dal sapore inconfondibile e aromatico, i capperi dell’isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie, si caratterizzano per compattezza, profumo e uniformità. È proprio la compattezza del bocciolo la garanzia di durata nel tempo; sotto sale si conservano infatti anche fino a due-tre anni.
La raccolta, tra maggio e agosto, viene fatta a mano: i boccioli vengono stesi ad asciugare al fresco, per impedire loro di sbocciare, poi selezionati in base alla dimensione e riposti in tini di legno, a strati, alternati con sale grosso. Le difficoltà colturali e i costi di produzione per la raccolta hanno determinato nel tempo un forte calo di attenzione per la coltura del cappero, oggi riscoperto e valorizzato dagli agricoltori di Slow Food.
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