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Il Presidio Slow Food del mese di novembre: il cappero di Salina

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Diffuso sin dall’antichità in tutto il bacino del Mediterraneo, il cappero è un arbusto perenne e i suoi non sono frutti, bensì boccioli ancora chiusi. Pianta poco esigente ed estremamente adattabile, predilige i terreni calcarei, crescendo nelle fessure di muri e di rocce.

Dal sapore inconfondibile e aromatico, i capperi dell’isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie, si caratterizzano per compattezza, profumo e uniformità. È proprio la compattezza del bocciolo la garanzia di durata nel tempo; sotto sale si conservano infatti anche fino a due-tre anni.

La raccolta, tra maggio e agosto, viene fatta a mano: i boccioli vengono stesi ad asciugare al fresco, per impedire loro di sbocciare, poi selezionati in base alla dimensione e riposti in tini di legno, a strati, alternati con sale grosso. Le difficoltà colturali e i costi di produzione per la raccolta hanno determinato nel tempo un forte calo di attenzione per la coltura del cappero, oggi riscoperto e valorizzato dagli agricoltori di Slow Food.

Grazie all’alleanza con Slow Food Italia, puoi trovare il Peperone dolce di Altino e altri Presìdi nel corner dedicato dei Negozi Bio NaturaSì.