Una terra fertile è il presupposto per un nutrimento di qualità: il 95% del cibo che mangiamo, del resto, viene prodotto direttamente o indirettamente sui nostri suoli e attraverso una gestione più sostenibile potremmo ottenere il 58% di cibo in più. Prenderci cura del suolo dovrebbe essere per tutti una priorità, non solo perché occorrono fino a 1000 anni per formarne un solo centimetro, ma anche perché dalla sua fertilità e vitalità dipende la vita stessa del nostro Pianeta e di chi lo abita.
Gli agricoltori che fanno parte del nostro ecosistema ne sono consapevoli e per questo adottano pratiche agronomiche volte a incrementare o mantenere il contenuto di sostanza organica del suolo, riducendo le lavorazioni del terreno, utilizzando sovesci e colture che mantengano il terreno coperto anche durante le stagioni non produttive, praticando la rotazione delle colture nonché il compostaggio delle deiezioni prodotte dagli animali dell’allevamento aziendale.
Tutti noi, però, possiamo fare la nostra parte e contribuire a tutelare la fertilità e la vitalità del suolo, attraverso piccoli accorgimenti:
Prediligere alimenti da agricoltura biologica e biodinamica, che contribuiscono alla riduzione delle emissioni e dell’impatto su suolo, acqua e clima.
Trasformare gli scarti vegetali in nutrimento per la terra costruendo una compostiera domestica che attirerà tantissimi lombrichi, “ingegneri del sottosuolo” che contribuiranno alla sua fertilità.
Salvaguardare la biodiversità piantando alberi e realizzando hotel per insetti e piccole aiuole fiorite, ma anche rispettando flora e fauna locali.
Viaggiare con la consapevolezza che anche gli itinerari più vicini a noi possono sorprenderci e riservarci una piena immersione nella natura sotto casa, rigenerando anima e corpo.