Si tratta del rapporto con il tessuto sociale attorno a noi, ma anche del rapporto con la terra e, non ultimo, con noi stessi. Perché la nostra salute e vitalità “non è slegata dalla vitalità di tutta la catena alimentare”, come ci spiega Jasmin Peschke in “Cibo vitale. Nutrire l’uomo per rigenerare la terra”, del quale trovate di seguito un estratto.
“La conversione verso una catena di produzione del valore sostenibile all’interno di un sistema alimentare dinamico è possibile solo se impariamo a volgere la nostra attenzione al tutto e alle relazioni tra i vari elementi anziché alla presenza o all’assenza di determinate sostanze; secondo tale visione, noi ci connettiamo con il nostro mondo interiore, con la nostra anima e con la nostra morale. L’importante e significativo beneficio che l’agricoltura biologica e biodinamica apporta per la tutela del clima si perde di vista quando ci si concentra sull’azoto o su una qualsiasi altra sostanza nociva. Il bilancio finale suggerisce che a volte sarebbe opportuno ridurre il numero di agricoltori. In realtà, la verità è questa: c’è un urgente bisogno di molti nuovi agricoltori che però facciano agricoltura biologica e biodinamica, se vogliamo che le persone sulla terra si nutrano in modo salutare!
“Per percepire la vitalità è effettivamente molto importante essere nella condizione (e avere la possibilità) di trovare una sana capacità autonoma di efficienza. Sotto questa luce è interessante osservare da vicino la digestione del cibo, che è molto di più di un semplice assorbimento di singole sostanze nutritive. Qui entra in gioco il nostro rapporto personale con il cibo, che si rispecchia nell’intestino così come nella nostra psiche. Se ci occupiamo dei nostri terreni agricoli, delle nostre colture vegetali e dei nostri animali allevati amorevolmente e con piena dedizione e se li supportiamo nello sviluppo della loro individualità, otteniamo dei prodotti alimentari maturi, dal carattere deciso e autentico. Questi prodotti alimentari stimolano in modo ottimale i nostri sensi e i nostri organi digestivi e ci sostengono amorevolmente nel mantenimento della nostra vitalità. E la nostra vitalità non è isolata rispetto alla vitalità di tutta la catena di produzione alimentare”.