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Un anno insieme, all’insegna del bio

NaturaSi-AgriFest

Tra le storie raccontate in queste pagine e l’emozione di ritrovarci insieme, salutiamo il vecchio anno e ci prepariamo ad accogliere il nuovo.

Con la fine dell’anno, si avvicina il tempo a cui tradizionalmente si affidano i bilanci, in cui ci si ritrova a riflettere sugli obiettivi raggiunti e su quelli ancora da perseguire. Ripercorriamo insieme i 12 mesi appena trascorsi, attraverso alcune delle storie raccontate sul nostro magazine, ma anche riscoprendo l’emozione di ritrovarci insieme per rendere possibile il cambiamento.

La leggenda del colibrì

La qualità del cibo, la salvaguardia della Terra, la tutela della biodiversità sono solo alcuni dei valori che orientano la nostra bussola e che ci hanno guidati attraverso l’anno che ormai volge al termine, che è stato anche l’anno in cui la nostra comunità è tornata a riunirsi all’insegna dei valori condivisi, con la consapevolezza che il cambiamento è fatto di piccoli gesti da fare insieme. Qualcuno di voi forse ricorderà la leggenda africana del colibrì, che avevamo condiviso qualche editoriale fa: narra di un colibrì che – sfidando la derisione di animali ben più grandi – si è adoperato, nel suo piccolo, per spegnere un incendio che rischiava di divorare la savana. Goccia dopo goccia, molti cuccioli hanno seguito il suo esempio… fino a coinvolgere anche animali ben più maestosi e possenti. Se infine la savana si è salvata dal divampare delle fiamme, è stato grazie al contributo di tutti gli animali, dal più piccolo al più grande, che mettendo insieme le loro forze hanno reso possibile un risultato che difficilmente avrebbero potuto realizzare da soli. Sono dunque i piccoli gesti di ognuno che, moltiplicati tra loro, possono fare la differenza.

Un modo diverso di abitare il mondo

È quello che cerchiamo di raccontarvi attraverso le pagine del nostro magazine, condividendo con voi le storie di chi crede che ciascuno di noi non potrà quasi certamente cambiare il mondo da solo, ma che mettendo insieme il contributo di tutti si possono fare grandi cose. Storie di chi il mondo lo attraversa con la consapevolezza che “il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo” perché facciamo tutti e tutte parte di una stesso Pianeta nei confronti del quale abbiamo una responsabilità. Se ciò è vero quando si parla di cambiamento climatico, con le conseguenze che raggiungono spesso le più diverse ed estese latitudini, lo è anche quando invece si parla di comportamenti virtuosi, capaci di diffondere un modo diverso di abitare il mondo.

Ce lo ha ricordato – l’Associazione “Il mondo di Tommaso” che ha chiamato proprio Butterfly Effect Project il suo progetto in difesa delle foreste, da quella del Cansiglio fino alla foresta pluviale amazzonica, dove supporta in particolare le popolazioni native custodi della straordinaria biodiversità di quest’area. Che la tutela della biodiversità non possa che andare di pari passo con il sostegno delle comunità locali è una consapevolezza condivisa anche da Emebet Dejene che – più di recente – ci ha raccontato dei suoi sforzi, in Etiopia, per valorizzare una tradizione e una risorsa importante per il Paese, il miele, attraverso il diretto coinvolgimento degli apicoltori. Un coinvolgimento in ogni fase del processo produttivo che ritroviamo, per esempio, anche nei progetti che NaturaSì sta portando avanti in Perù con i produttori di zenzero, curcuma, banane, cacao e caffè, che condividono la mission di coltivare il più possibile in maniera armonica con le esigenze della Terra e della pianta.

Le generazioni del futuro

Una cura nei confronti del Pianeta che punta a salvaguardare l’unica Terra che abbiamo: per noi, che ora la abitiamo, ma anche e soprattutto per le generazioni del futuro, dando loro gli strumenti per rendere possibile un cambiamento quantomai necessario. Proprio ai più giovani è andato lo sguardo di Sabino Pavone, Presidente dell’Associazione La Cruna della Libera Scuola Steiner Waldorf “Novalis” di San Vendemiano, che ha affidato al nostro magazine una profonda riflessione sul ruolo dell’educatore, mettendo in risalto come i ragazzi e le ragazze “non vogliono meno scuola, ma un luogo frequentato da adulti che si pongono l’obiettivo di prepararli a leggere il mondo”, un mondo in costante evoluzione che ci obbliga a una profonda presa di consapevolezza. Lo abbiamo constatato, del resto, incontrando i ragazzi e le ragazze del Liceo Artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto che hanno interpretato, con estro e creatività, alcuni dei principi fondamentali per NaturaSì: nascono così le illustrazioni dei quadernoni, delle nuove shopper e del calendario NaturaSì 2025, che esprimono valori quali la tutela dell’ambiente, la sostenibilità, la lotta al cambiamento climatico.

L’Agri Festival NaturaSì

Abbiamo ritrovato i nostri “giovani protagonisti” anche in occasione dell’Agri Festival che si è tenuto a fine settembre, terzo di tre appuntamenti che hanno coinvolto oltre 10.000 persone, da Roma a Mantova, fino a Cortellazzo di Jesolo. Un evento quest’ultimo carico di un significato particolare: una due giorni all’Azienda Agricola San Michele per festeggiare il quarantesimo anniversario di NaturaSì insieme a fondatori, consumatori, produttori, tra speech, showcooking, musica, laboratori, visite guidate e oltre 80 espositori. “Non abbiamo condiviso solo una festa – ha spiegato infatti Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì, intervenuto insieme agli altri fondatori e alla Libera Fondazione Antroposofica Rudolf Steiner – ma un significato più importante: abbiamo condiviso, come accade da 40 anni, il senso e il valore della nostra comunità, del cibo sano e della sana agricoltura. Questo perché le nostre scelte quotidiane, come consumatori consapevoli, possono fare la differenza”. Agri Festival tornerà il prossimo anno: grazie per aver condiviso con noi queste giornate straordinarie.

Vi diamo appuntamento nel 2025.