Colture – coltivazioni – di qualità non possono prescindere da una cultura del rispetto della Terra, che si tramanda di generazione in generazione. Allo stesso modo, quando parliamo di cultura, non possiamo tralasciare tutti quegli aspetti che hanno a che vedere con la salvaguardia dell’ambiente, con la tutela della biodiversità, con il rispetto della vita in ogni sua forma.
Del resto, il concetto stesso di nutrimento è un concetto trasversale: per stare bene, il nostro corpo necessita di un nutrimento adeguato che deriva – necessariamente – da un cibo di qualità. E come si ottiene un cibo di qualità? Attraverso una terra nutrita nel modo giusto, coltivata non solo con l’obiettivo di produrre (frutta, verdura, cereali, legumi), ma con quello più alto di salvaguardarne la fertilità, addirittura di ripristinarne la vitalità. Un impegno che i nostri agricoltori portano avanti ogni giorno, attraverso un complesso sistema di pratiche che contribuiscono all’equilibrio dell’intero ecosistema.
La fertilità del suolo, per esempio, è strettamente connessa con la biodiversità: ecco dunque che in un’azienda virtuosa fanno la loro comparsa alberi, siepi, piccole aiuole fiorite, specie botaniche che caratterizzano il territorio e che rappresentano il rifugio ideale per insetti, uccelli e altri animali. Scegliere l’agricoltura biologica e biodinamica significa inoltre prediligere tecniche agricole che, attraverso una gestione sostenibile del suolo, contribuiscono alla riduzione delle emissioni e dell’impatto su terra, acqua e clima. Significa inoltre far germogliare una cultura del rispetto della Terra che ci accompagni per tutta la vita, fin da quando muoviamo i primi passi, e che si tramandi di generazione in generazione per costruire un futuro migliore.
E tu quale messaggio affideresti al futuro?